Il Teramo a Parma con un mare di incognite dopo il ribaltone

TERAMO – (jacopodifrancesco) Con nulla da perdere. Così il Teramo – nel caos più totale – domani alle 14:30 sarà di scena al Tardini di Parma, contro dei gialloblù non nel loro miglior momento: dopo l’inattesa sconfitta di Ancona, pareggio col Bassano e vittoria a Trento.
Ieri Zauli ha detto di aver bisogno di gente che sogna. Senza dubbio il Diavolo ha delle difficoltà a livello mentale, ma quelle tecniche non sono da meno:
Preparazione fisica Primo peccato di Zauli: molti dei nuovi arrivi – Jefferson, Carraro, Petermann – non sono solidi a livello fisico, ma tutta la squadra, all’inizio molto ora a tratti, dimostra di non essere più capace di mantenere l’intensità dopo il 70′.
Rosa troppo ampia ma senza alternative Com’è giusto e attuale, la società in estate annunciò che buona parte della rosa sarebbe stata composta da ragazzi del settore giovanile. La realtà poi ha detto che si è visto solo qualcuno – con buone risposte – in Coppa e che per far giocare e segnare Fratangelo è servita una chiamata di Campitelli. I prestiti dal Pescara si sono dimostrati inadatti, e altri non hanno mantenuto le aspettative: Petermann è un giocatore che devi poterti permettere: discontinuo, fragile e con lacune difensive. Croce è una buona alternativa, ma era stato preso per giocare da titolare. Ad agosto inoltrato, la scelta di Jefferson: giocatore di classe e sostanza, ma libero a mercato quasi chiuso per evidenti ragioni fisiche. Manganelli può essere un buon investimento, ma è ancora acerbo per dare tranquillità nel caso dovesse mancare uno tra Caidi o Speranza; Sales è irriconoscibile, la differenza di rendimento tra lui e Brugaletta è palese: qualcuno della rosa 2015/16 andava sicuramente aspettato, tra cui anche Forte. Luca Forte invece è arrivato tra squilli di tromba: qualche lampo in Coppa e nient’altro, mai abbastanza per guadagnarsi una chance in campionato. Eppure nessuno era è intoccabile, e non serve molto per spostare gli equilibri. Da segnalare Rossi: arrivato tra i mugugni, si è dimostrato una sicurezza in più occasioni. 
Senatori Senza dubbio anche la vecchia guardia ha le sue colpe: Caidi e Speranza hanno commesso errori per loro inspiegabili, Scipioni fa fatica ormai da molto a tornare sui suoi livelli, mentre Petrella è stato risucchiato dal vortice di nervosismo e mediocrità. Da salvare Di Paolantonio, sempre utile nelle varie posizioni in cui è servito il suo apporto, prezioso per intelligenza e corsa. 
Gli errori di Nofri Ha riportato vigore, ha reso una squadra spaventata aggressiva. Anche lui, a livello mentale però non è riuscito a far fare un salto che a questo punto appare davvero difficile, per un Teramo più volte in versione bipolare e deconcentrato. Dal punto di vista tecnico, si è vista spesso un’offensiva testarda, incapace di staccarsi da soluzioni che non erano tali – cross dalla trequarti, uno vs uno sragionati, filtranti inesistenti-. Nella fase difensiva, le ripartenze inopinate e pericolose erano un classico: connessione tra i reparti alle volte inesistente, meccanismi di transizione male oliati. In ultimo la posizione di Sansovini: l’unica alternativa era Croce, e anche se l’ex Pescara può fare la prima punta, il gioco del Teramo è palesemente diverso da quello che servirebbe al n.10 per essere efficace. E cambiarlo forse, in questo momento e con questi uomini, è impossibile. 
Dove mettere le mani A questo punto è chiaro quanto il compito di Zauli sia difficile. Prima di tutto c’è da registrare la difesa, evitando le ripartenze e attaccando con più ordine. Poi vanno connessi i reparti: in quest’ordine d’idee, schierare di nuovo Sansovini da trequartista puro sarà una soluzione. Sales avrà un ruolo fondamentale, mentre bisognerà lasciare libertà a Bulevardi per giocare come sa. Lunedì ne sapremo di più, ma la strada è ancora lunga. 
 
Probabile formazione Teramo: (4-3-1-2) Rossi; Sales, Caidi, Speranza, D’Orazio; Di Paolantonio, Carraro, Bulevardi; Sansovini; Petrella, Croce.